I testi

Birkenau Unter

“BIRKENAU UNTER DEM BLAU”

testo e musica Sergio Borsato

“dedicato a tutte le vittime della Shoah”

Una figura magra, che cammina in mezzo al prato,

è una contadina che mi guarda tra il reticolato.

E come luce fioca di una lampadina stanca,

dirigo le mie ossa verso una meta ignota.

Già ho scomodato Dio chiedendogli il perché di questo strazio,

di questa sofferenza che genera supplizio,

di questo solo nome che è martirio,

che anche la sua chiesa ha digerito.

CHE COS’E’……?!?

QUESTA E’ UNA STRANA AMAREZZA DEL VIVERE….QUESTO È!

E’ IL SEGRETO PER FARCI COMPRENDERE?

QUI,AL CAMPO DI BETULLE, IN BOCCA ALLO SCIACALLO

CHE COS’E’……?!?

QUESTA E’ UNA STRANA AMAREZZA DEL VIVERE…..QUESTO È!

IL SEGRETO PER FARCI COMPRENDERE,

QUI, A BIRKENAU, UNTER DEM BLAU .

E’ un lampo forte, che ci entra secco dentro agli occhi

e mille e più colori in fondo al grande fiume.

C’è il volto di un bambino in cerca di sua madre,

ed il sorriso spento di quella donna in piedi.

Poi, i primi passi a piedi nudi, dentro al fosso

e in fondo al “Campo” il crematorio fuma Angeli su in cielo,

qui……, mentre fuori già imperversa l’uragano,

guardo quegli occhi dolci che regalano la pace

Ci sarò per sempre

IO SARÒ LÌ  (canzone per Michele)

Testo e Musica Sergio Borsato

Già…. da qui vedo la luce

E non c’è notte e giorno

Nel posto dove sono

Tu, che al porto dei miei sogni,

dove si infrange l’onda,

Mi vedrai

Li…..dove una stella brilla

E provoca una scia

Che non finisce mai

Io sarò li e ci sarò per sempre

Negli occhi di mio padre,

nel cuore di mia madre

SARO LÌ

Si, io soprattutto uomo

E Solo dopo artista

Che stringe mille mani.

Si, so che ho lasciato tanto

e non ho avuto il tempo

per dirvi almeno; Ciao!

Ma se guardi quella stella

Ritroverai i miei occhi

Fissi a guardare Voi

Io sarò li e ci sarò per sempre

Negli occhi di mio padre,

nel cuore di mia madre….

Io sarò li e rimarrò per sempre

Negli occhi della gente

Che vive anche per me……

IO SARÒ LÌ!

El barbastrijio

“EL BARBASTRIJIO”

Tratta Da una poesia Del poeta bassanese Gino Pistorello (Pisto)

Elaborazione testo e musica: Sergio Borsato

E rondini xe siore

E sverna in riviera

Ma quando in primavera

E torna nei so gnari

‘e trova xa nel blù

El barbastijio grizo

Che gà finio ‘l so sono

Tuto ranicià.

Dentro ‘l buso de on copo,

Al riparo de ‘a neve

A tramontana,

Col muso verso tera.

Squasi ‘l gavesse ‘a paura,

paura del çielo.

Forsi xe nato on anze’o

on anze’o sbalià

Figure di vapore

FIGURE DI VAPORE (A Gino)

Testo e Musica Sergio Borsato

Portavi sempre un cappello nero

E lo indossavi dalla mattina alla sera

E ti dicevo sempre, li al cancello,

Rimani qui con me

E in quella lunga curva stretta

Che la vita ci aveva riservato

Noi due ci siam confusi

Tra i reietti e i dimenticati

Gli amici ci avevano venduto

Come fossimo figure di vapore

Mai esistiti e forse mai cercati

Tra i peccatori e i diseredati

E noi che ci bastavamo

per continuare a camminare

Con la valigia in spalla,

Piena di sogni e di volontà

E so che è tua attitudine

Guardare avanti e non fermarti mai

Proseguiremo insieme

Lungo la strada, quella che sai..

E ho sempre invidiato la tua capacità

Di dimenticare i torti subiti,

Passati come cambi di stagione,

Quasi dovuti.

Condividevi il mondo con i farabutti

Ma la tua vita ne riempiva mille delle loro,

c’era un abisso che vi separava

una voragine senza fine

Pure i parenti ci avevano venduto

Come fossimo solo sbuffi di vapore,

Corpi invisibili, punti dispersi

Tra i benedetti e gli immacolati

RITORNELLO COME SOPRA

Forti fragili liberi

FORTI, FRAGILI, LIBERI, QUASI SEMPRE INVISIBILI

DI LINGUE DIVERSE E LATITUDINI SPESSO LONTANE

IN TEMPI SCAVALCATI DAGLI ANNI.

MA PURE DI OCCHI E DI SGUARDI NEL CIELO, COSÌ UGUALI.

E LORO SONO ME ED IO SONO LORO.

FORTI, FRAGILI, LIBERI, QUASI SEMPRE INVISIBILI

AGGRAPPATI A SPERANZA INDEFINIBILE, IMPERMEABILE.

SIAMO VENTO CHE NON FERMI E CHE NON SPEZZI,

FRAMMENTI DI SOLE CHE NESSUNO Può SPEGNERE.

LORO SONO ME ED IO SONO LORO

FORTI, FRAGILI, LIBERI, QUASI SEMPRE INVISIBILI

DI IDEALITÀ BASTONATA DAL MONDO E DAL FATO,

TALVOLTA MERAVIGLIOSAMENTE FOLLO, PER SOGNI E DESTINO

ANIME APPESE A UN NON SPEZZABILE, NEPPURE VENDIBILE.

LORO SONO ME ED IO SONO LORO

FORTI, FRAGILI, LIBERI, QUASI SEMPRE INVISIBILI

LEGATI AD UNA CORDA DI NAVE, FIGLI DI TERRA MADRE,

AVVINTI A RAGIONI, O BISOGNOSI DI SOGNO INNOCENTE.

LAVORANO, COMBATTONO, SPERANO E VIVONO.

LORO SONO ME ED IO SONO LORO

FORTI, FRAGILI, LIBERI, QUASI SEMPRE INVISIBILI.

LI HAI VISTI, LI VEDI E LI VEDRAI LUNGO LA TUA STRADA,

VICINI, NEL CUORE, SPESSO INEVITABILMENTE LONTANI.

CI ACCAREZZIAMO, CI SORRIDIAMO E CI TENIAMO LA MANO.

PERCHÉ LORO SONO ME ED IO SONO LORO….

PUNTI PERSI SOPRA LA PELLE DEL MONDO

Genova

GENOVA; CASA MIA!

Testo e Musica S. Borsato

E allora, come ti sembra Genova

non rispondo, non lo faccio davvero.

Sorrido, abbozzo una frase, è un attimo,

mentre, dentro di me, crolla il castello di parole

che mi accompagna da sempre, dimmi che succede

è il tuo lavoro!

E Genova, che mi ricorda Venezia,

non in quanto a Venezia,

ma in quanto a casa mia.

E Zena, che non è vero che è Venezia,

ma è meraviglia nel mio cuore…e cosi sia

E nei caruggi, come calli

che riflettono i ricordi

vedo le mani di…….

VEDO LE MANI DI MIA NONNA.

Marta, tu vivi il mondo a raffiche,

analizzi e cerchi nuovi aggettivi,

categorizzi, qualifichi e infine interpreti.

Se non la vivi, ti senti sopraffatta.

Genova Orizzontale, Genova Verticale,

un mondo già previsto.

E Genova, che mi ricorda Venezia,

non in quanto a Venezia,

ma in quanto a casa mia.

E Zena, che non è vero che è Venezia,

ma è meraviglia nel mio cuore…e cosi sia

E nei caruggi, come calli

che riflettono i ricordi

vedo le mani….

VEDO LE MANI DI MIA NONNA

La bambina di Kiev

LA BAMBINA DI KIEV (perché a perdere sono sempre loro; i Bambini)

TESTO: Massimo Priviero/Sergio Borsato – Musica Sergio Borsato

È sempre la stessa storia

Che non ci ha insegnato niente

Perché non ci rimane mai memoria

la bambina procede lenta

Tra le armi e la paura

Stanotte un popolo cammina piano, lungo la linea della frontiera

E KIEV STANOTTE È UN LAMPO,

UN ATTIMO DI FUOCO

LEI HA I CAPELLI CHIARI

E PENSA CHE TUTTO È UN GIOCO,

IL FIUME CHE SCORRE LENTO,

LE MADRI AVANTI COL PASSO STANCO

E I VECCHI HANNO LO SGUARDO SCURO

E SEGUONO LA SCIA

STRUMENTALE……………..

È sempre la stessa storia,

non abbiamo imparato niente

siamo anime senza memoria

la bambina guarda il soldato

sotto la neve di fine inverno

gli chiede “perché mai sei venuto”

e all’orizzonte sale la sera

E KIEV STANOTTE È UN VENTO,

UN ATTIMO DI FUOCO

LE HA CAPELLI CHIARI

E PENSA CHE È SOLO UN GIOCO

IL FIUME CHE SCORRE LENTO,

LE MADRI AVANTI COL PASSO STANCO

E I VECCHI HANNO LO SGUARDO SCURO

E SEGUONO LA SCIA

È sempre la stessa storia

Sotto il cielo di questo mondo

Perché gli uomini non han memoria

La bambina un po’ sorride

Con i suoi occhi che sembran  festa

E poi si volta per dire “BASTA;

NON ESISTE  UNA GUERRA GIUSTA

La strada del davai

LA STRADA DEL DAVAI

Testo e Musica: Massimo Priviero

Lo sai mamma mia che freddo fa stasera
E quanti occhi senza niente accanto a me
Chissà se mai la finirà, chissà se tu mi rivedrai
Son sulla strada, la strada del davai

Mama i dixe che i russi xe buoni 
Che li xe contadini come noi italiani 
Ma vedo i grandi carri armati e no li sembra mai finir 
Ti sa mama mia, xe ‘l to fiol che ‘l va a morir 

Mama ti lo sa son combatente 
Ma questa no xe guera questo xe copar la xente 
Gnanca la slitta gà più fià e noi no se fermemo mai
Lungo la strada, la strada del davai 

Mama forse te se saret sol tò balcù
Pagares or par ‘n tond de sena e pa 
Par pode durmì al cold e dopo torna ‘n dre 
Mama cara, troe po la bie 

Mama, quanto freddo e quanta neve 
Che se ghe xe un buon dio, lui forse nol ne vede 
Mi non so che cosa fasso qua, lontano da la terra mia 

Mama, la guera xe una malatia 
Lo sai mamma mia che freddo fa stasera
E quanti occhi senza niente accanto a me
Chissà se mai la finirà,chissà se tu mi rivedrai
Son sulla strada, la strada del davai
Son sulla strada, la strada del davai

Le colline di Armenia

LE COLLINE D’ARMENIA

Testo e Musica Sergio Borsato

Sto lasciando la mia casa paterna,

per andare lontano,

al di là delle Colline di Armenia ,

lungo la linea del sole.

Ho abbracciato tutti gli amici,

mio padre e mia madre,

e giuro, ho detto  lo giuro,

un giorno, ritornerò,

dove i mattini, intessuti dentro a  pigre giornate,

mi davano allegria,

dove il cuore trovava  rifugio, costante,

giù alla Masseria.

E porterò con me i vostri sguardi,

il profumo dei gelsomini

e l’euforica frenesia di quando

si andava giù al fiume,

dove i giorni raccolti come stracci in valigia

ci sembravano eterni,

dove aggrapparsi agli istanti migliori

ci faceva scordare la fame

E se la polvere copre

tutti i momenti felici,

non lascerò che nasconda

tutto ciò che eravamo

E porterò le parole,

per rompere i miei  silenzi

e raccontare anche ai figli

il cielo d’Armenia e la Masseria.

STRUMENTALE…………

E se la polvere copre

tutti i momenti felici,

non lascerò che nasconda

tutto ciò che eravamo

E porterò le parole,

per rompere i miei  silenzi

e raccontare anche ai figli

il cielo d’Armenia e la Masseria.

SCIALLALLA LALALALA……………….

 E raccontare ai miei figli

Il cielo d’Armenia e la masseria

Malu entu

MALU ENTU 

Nel nome e in onore dell’Indipendentista Sardo Doddore Meloni che si è lasciato morire d’inedia, nel Carcere di Uta, per la Libertà della sua Terra.

(testo e musica Brent Wild River alias Sergio Borsato)

Io guardo il tempo, il mio tempo,

penso che il giorno verrà,

solo questione di un attimo.

Vedo i gabbiani volare

là, sopra il cielo di Uta,

da Is Pruxineddas si stagliano nuvole nere.

MALU……MALU ENTU

E SA  LIBERTADI

MALU……MALU ENTU

E SA LIBERTADI

A volte penso e mi chiedo

se ne valga la pena

e mi rispondo  che, forse, potrei fare di più.

E lascio a chi ha giudicato

questa pesante catena

e questa pelle che avvolge le mie povere ossa.

MALU……MALU ENTU

E SA  LIBERTADI

MALU……MALU ENTU

E SA LIBERTADI

…..penso che il giorno verrà

È solo questione di un attimo….

Terra rossa (Norma Cossetto)

TERRA ROSSA

Testo e musica Sergio Borsato

Eri Ragazza, piena dei tuoi “Perché”

In quel’autunno, l’anno è il  “43

Con quel tuo sogno di vivere e insegnare,

scrivevi la tua tesi per potervici arrivare

Nel clima dolce, l’Istria che fa cornice

a tristi anfratti bui, di verità taciute,

d’attimi assurdi di stupida anarchia,

di drappi rossi al vento che ti han portato via.

Tu, che hai subito il male che non hai provocato,

Norma……io ti ricorderò

E dei tuoi giorni, vissuti prigioniera,

non è rimasto molto, solo ciò che è servito

a raccontare al mondo quello che tu hai subito,

tutto il dolore che i porci ti hanno dato.

E il tuo lamento, non ha raggiunto il cielo,

nemmeno Dio ti ha visto, solo silenzio e buio,

in quella terra rossa che copre la tua pelle

e spegne la tua luce e uccide anche le stelle.

E gli occhi tuoi al tramonto ,di punta,  all’orizzonte.

Norma……io ti ricorderò.

E il velo scuro, dei truci vincitori,

Nasconde il tuo martirio e copre le menzogne.

La furia immonda, che lacera il tuo corpo,

riduce tutto in niente e brucia come inferno.

Tu, che guardavi il mare e il volo dei gabbiani.

Norma Cossetto……io ti ricorderò.

Tiocfaidh ar là

TIOCFAIDH AR LÀ – VERRÀ IL NOSTRO GIORNO (Sangue Dell’Oro)

Testo e Musica Brent Wild River alias Sergio Borsato

E solo in capo al diritto supremo

della tua dignità

e a protezione costante

della tua libertà,

e griderai, convinta di agire….

IL NOSTRO GIORNO VERRÀ

E se il tiranno ti opprime ogni giorno

e vuole renderti schiava,

dovrai alzarti ed iniziare a lottare

per la tua Libertà.

Camminerai, convinta di agire….

TIOCFAIDH AR LÀ

QUANDO LA TUA GENTE LOTTA

SAI CHE È IL SANGUE DELL’ORO,

QUANDO LA TUA GENTE CHIAMA

SEI TERRA ANCHE TU!

STRUMENTALE……..

E se il tuo grido si perde e sprofonda

tra il grigio fumo di piazze affollate,

dove il tuo cuore palpita forte

e alzi le mani al cielo,

tu correrai convinta di agire…..

IL NOSTRO GIORNO VERRÀ

So che verrà il nostro  giorno,

altro che se verrà

ritornerai a cantare e ballare

qui, sulla terra d’Irlanda

e sarai pronta e convinta di agire….

TIOCHFAIDH AR LÀ

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